La pompa di calore ad aria a propano realizzata, utilizza un sistema ad inversione ed è in grado di produrre acqua a +48 °C in modalità riscaldamento oppure acqua a + 6 °C in modalità raffreddamento. Le rese nominali per riscaldamento e raffreddamento sono rispettivamente 17kW e 22kW.
Nel corso degli anni, le normative europee sui refrigeranti sintetici come CFC, HCFC e HFC si sono inasprite, limitandone fortemente o addirittura vietandone l’uso. Un ulteriore inasprimento è in corso con l’aggiornamento del regolamento sui gas fluorurati, attualmente in discussione.
In questo scenario, uno dei primi refrigeranti naturali mai sperimentati, il propano, è diventato una scelta di sostituzione intelligente in molte applicazioni HVAC attuali e future. Tuttavia, le conoscenze del settore sull’utilizzo del propano come refrigerante sono ancora scarse ed emergono diversi miti. Vediamo di sfatarne alcuni.
Mito: “Il propano non è un refrigerante, è un idrocarburo e quindi va bene solo per bruciare”
Questo non è assolutamente vero. Il propano è stato uno dei primi candidati a refrigerante, ha una lunga storia ed è ben collaudato. Ha eccellenti proprietà termodinamiche e può essere utilizzato in un’ampia gamma di apparecchi HVAC. E non dimentichiamo che è preferibile utilizzarlo in piccole quantità come refrigerante in una pompa di calore invece di bruciarlo in grandi quantità in una caldaia (con 3 kg di propano si può riscaldare un piccolo edificio per un giorno bruciandolo in una caldaia, oppure si può riscaldare l’edificio per 5 anni se lo si utilizza come refrigerante in una pompa di calore).
Mito: “L’uso del propano come refrigerante è solo una moda temporanea spinta dal movimento ambientalista”.
In realtà, Swegon vede il propano come una soluzione a lungo termine che non verrà abbandonata nel prossimo futuro. Il propano viene già utilizzato oggi come refrigerante, ad esempio nei banchi dei supermercati, nelle apparecchiature domestiche e nei condizionatori portatili (avete mai controllato qual è il refrigerante utilizzato nel frigorifero che avete in cucina?). La sua quota sta crescendo rapidamente anche nelle applicazioni di processo e di comfort commerciale e, grazie agli aggiornamenti normativi in corso nell’UE, diventerà ampiamente utilizzata nel mercato HVAC.
Mito: “Come refrigerante naturale, la CO2 è migliore del propano”.
La CO2 è sicuramente un buon refrigerante con un potenziale di riscaldamento globale di appena 1. È già in uso per il raffreddamento in molte applicazioni di refrigerazione commerciale dove ha sostituito alcuni refrigeranti sintetici. Tuttavia, se consideriamo gli apparecchi per il riscaldamento e il condizionamento dell’aria, presenta alcuni svantaggi significativi (pressione di esercizio estremamente elevata e scarsa efficienza) che lo rendono adatto solo alle applicazioni per ascensori ad alta temperatura.
Mito: “Il propano è troppo rischioso da usare”.
A dire il vero, tutti i refrigeranti presentano degli inconvenienti. Tralasciando gli effetti ambientali di alcuni refrigeranti sintetici, anche se ci concentriamo solo sui refrigeranti naturali, possiamo notare che le unità a base di CO2 necessitano di pressioni fino a 90 bar e quelle a base di ammoniaca presentano rischi di tossicità. In confronto, il propano è relativamente innocuo. Certo, è infiammabile. Ma questo aspetto può essere affrontato adeguatamente con linee guida e istruzioni sulle migliori pratiche (pensate a come gestire correttamente le pompe di carburante in una stazione di servizio, ad esempio, che è classificata come area esplosiva). Inoltre, è probabile che abbiate già del propano in casa, che bruciate allegramente nei fine settimana: una bombola per un barbecue alimentato a propano contiene in genere una quantità di propano 5-10 volte superiore a quella che verrebbe utilizzata in un refrigeratore o in una pompa di calore per la vostra abitazione. Nelle applicazioni HVAC, il propano è confinato in un sistema sicuro e chiuso, con il monitoraggio delle perdite e con componenti progettati per evitare incendi o esplosioni. E come abbiamo detto sopra, probabilmente il propano circola già nel vostro frigorifero senza averci pensato due volte.
Mito: “L’introduzione di un nuovo refrigerante in questa fase potrebbe rallentare la necessaria transizione dalle caldaie alle pompe di calore”.
È vero che il propano non può essere utilizzato in nessun sistema di riscaldamento, ad esempio nelle unità a tetto o nei sistemi a espansione diretta come i VRF/VRV. Quindi, per applicazioni specifiche avremo ancora bisogno di refrigeranti sintetici. Ma per la maggior parte degli altri sistemi di riscaldamento il propano è una scelta eccellente e contribuirà a sostenere la transizione dalla caldaia alla pompa di calore. In particolare, il propano sarà un elemento chiave dell’iniziativa Renovation Wave della Commissione Europea, che accelererà la sostituzione delle caldaie esistenti con pompe di calore ad alta temperatura. Negli edifici più recenti, il sistema di distribuzione funziona spesso a temperature medio-basse, ma i radiatori degli edifici più vecchi hanno spesso bisogno di acqua a temperatura più elevata (60-75 °C). In questi edifici, le pompe di calore a propano rappresentano una soluzione perfetta, grazie alla loro capacità di fornire acqua calda come quella delle caldaie. Le pompe di calore che utilizzano refrigeranti sintetici non sono in grado di farlo, a meno che non si scelgano sistemi a cascata più costosi.
Mito: “Questo è solo un business di refrigeranti. L’anno prossimo ci sarà un nuovo refrigerante di nuova generazione candidato a sostituire il propano”.
Negli ultimi anni c’è stata una corsa al refrigerante, con molte aziende chimiche che hanno investito molto per trovare “il refrigerante perfetto”. Finora nessuna ha dimostrato il proprio valore. Inoltre, anche i refrigeranti sintetici esistenti sono sempre più soggetti a revisioni normative che cercano di mitigare il loro effetto serra. Con l’ultima generazione di refrigeranti sintetici a basso GWP (HFO, idrofluoroolefina), crescono le preoccupazioni per i possibili composti nocivi generati dalla decomposizione nell’atmosfera. Il propano, refrigerante naturale, non presenta questi problemi. È una soluzione matura, che non richiede un ulteriore lungo lavoro di sviluppo. È già presente in natura ed è pronto all’uso.
In breve, il propano è qui per restare.